giovedì 15 novembre 2012

La Stampa - Cassazione: le famiglie di fatto sono una realtà sociale

 A modo suo, anche la Cassazione fa "spending review" e cerca di far risparmiare soldi allo Stato tagliando le ammissioni dei «non abbienti» al gratuito patrocinio e inserendo nella loro dichiarazione dei redditi anche le entrate dei familiari "di fatto", ad esempio i parenti conviventi della compagna `more uxorio´. Spiega in proposito la Suprema Corte che la famiglia di fatto è ormai una «realtà sociale», la quale esprime «caratteri ed esigenze analoghe a quelle della famiglia "strictu sensu"» e, dunque, sarebbe contrario ai principi «di solidarietà, equa distribuzione e di partecipazione di ogni cittadino alla spesa comune attraverso il prelievo fiscale», non calcolare nel reddito, di chi ha un reddito basso o nullo, anche le entrate dei familiari suoi conviventi in senso allargato.
Con questa decisione - sentenza 44121 depositata oggi e relativa a un'udienza svoltasi lo scorso 20 settembre - la Cassazione ha escluso il diritto di un imputato pugliese, privo o quasi di reddito, ad essere ammesso al gratuito patrocinio in forza del fatto che la madre della sua compagna, una signora con la quale la coppia di fatto conviveva - insomma la "suocera" - aveva delle entrate che dovevano essere cumulate alle sue. Per la Suprema Corte, il termine «familiare» deve essere inteso come «riferibile non solo a coloro che sono legati, a chi richiede il gratuito patrocinio, da vincoli di consanguineità o, comunque, giuridici, ma anche a coloro che convivono con lui e contribuiscono al `menage´ familiare».

Con questo verdetto è stato confermato il `no´ del Tribunale di Brindisi all'avvocato a spese dello Stato in favore di un quarantottenne di Fasano (Brindisi) `munito´ di `suocera di fatto´ convivente e `cumulabile´.

Fonte: ANSA. 

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