
Anffas, che da sempre ha condannato le finalità e le modalità con le quali l'INPS, per conto dello Stato, ha condotto la campagna straordinaria di verifiche, sottolinea l'inaccettabilità di una procedura che aggiunge alle discriminazioni quotidiane per le persone con disabilità, anche ulteriori umilianti accertamenti senza che questi siano finalizzati al miglioramento della loro qualità di vita.
Così il Presidente Nazionale Anffas Onlus, Roberto Speziale: "Anffas è dalla parte dei falsi invalidi? Certamente no! Ma in questi anni abbiamo imparato a nostre spese che quanto spacciato per caccia al falso invalido determina principalmente la criminalizzazione della spesa sociale considerata un costo non sostenibile".
"Non possiamo più accettare inoltre" - aggiunge e conclude Roberto Speziale - "che si continui senza sosta a colpire e vessare solo le persone con disabilità, senza invece avere l'onestà ed il coraggio di smantellare definitivamente l'intero sistema che consente la certificazione di false invalidità. I falsi invalidi, infatti, non si certificano da soli: dietro il fenomeno si nascondono medici conniventi ed interessi economici di non poco conto, che non sono di certo a beneficio delle vere persone con disabilità".
Anffas Onlus chiede quindi:
- l'immediato ritiro dell'emendamento
- l'avvio di un serrato confronto con INPS per la revisione delle procedure per l'accertamento dell'invalidità civile - che rappresentano la vera causa del fenomeno dei falsi invalidi al solo ed esclusivo vantaggio degli apparati preposti a tale accertamento -, come peraltro indicato dalla recentissima relazione della Corte dei Conti che ha evidenziato la necessità di semplificare e razionalizzare tali procedure
- l'avvio del confronto con Governo, a partire dal Ministero della Funzione Pubblica, e Parlamento per la revisione dei criteri per l'accertamento dell'invalidità civile, stato di handicap e disabilità, come prevista dall'art.24 della L. 328/00.
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