giovedì 8 novembre 2012

Draghi: la crisi è arrivata anche in Germania. Rehn: l'Ue naviga in acque agitate - Il Sole 24 ORE

Gli sviluppi della crisi dell'area euro «stanno iniziando a interessare anche l'economia tedesca». Lo ha detto il presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi, nel corso di un intervento a un convegno a Francoforte. «La Germania - ha detto - finora è stata ampiamente al riparo dalle difficoltà che hanno investito altre aree dell'eurozona. Ma gli ultimi dati indicano che questi sviluppi stanno iniziando a interessare anche l'economia tedesca». «La Germania è un'economia aperta e integrata e per questo», secondo Draghi, «non deve stupire che un rallentamento nel resto dell'Eurozona abbia un impatto anche qui. Gli scambi commerciali interni all'area euro contribuiscono per il 40% del Pil della Germania e circa il 65% degli investimenti diretti esteri arrivano da altri Paesi euro».
La corazzata tedesca perde colpi. Oggi su diversi fronti la prima economia dell'area euro ha visto i contraccolpi della crisi in cui sono finiti i suoi partner valutari. A cominciare dalla produzione dell'industria che a settembre ha segnato un aggravamento della dinamica di calo, con un meno 1,8 per cento rispetto al mese precedente. Un dato che conferma le indicazioni negative già giunte ieri dagli ordini, che con un meno 3,3 per cento sullo stesso mese non fanno presagire miglioramenti per l'immediato. Dopo il balzo del 3 per cento del Pil 2011, quest'anno la Germania dovrà accontentarsi di un mesto più 0,8 per cento, valore cui si limiterà anche nel 2013.
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